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I Pu Pazzi
 
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Oro (Aeris)
I raggi del sole filtrati dai folti rami delle querce rischiaravano il bosco, ogni giorno più tranquillo, ogni giorno più bello.
 Il vento soffiava leggero sulle fronde e dal vicino mercato potevo sentire le grida dei commercianti. "Troppo caotica la città..."
Tante persone indaffarate rincorrevano denaro, ambizione, prestigio.
Si trattava di sogni, in fondo, chi non vorrebbe realizzare i propri?
C'è chi demonizza tutto questo. La curiosità mi ha spinta fino alle porte della capitale e vi sono entrata.
Mille colori, persone, movimento.
I poveri ai lati delle strade chiedevano cibo, qualche soldo, i ricchi mercanti invece chiedevano tempo ed attenzione.
Io chiesi solo di restare a guardare, il silenzio della foresta mi aveva un po' disabituata a quello spettacolo.
"Non è forse uno spettacolo?"
Un bardo incantava i bambini, faceva sospirare le fanciulle e strappava sorrisi e lacrime persino ai più duri combattenti che avevano lasciato a casa la famiglia ed erano in cerca di soldi ed avventure.
I minatori tornavano stanchi e vendevano la propria merce ai negozianti, contenti di potere sfamare i propri piccoli, una volta ritornati. Loro conoscono davvero il valore della luce del sole...
Tuttavia spesso venivano derubati mentre depositano i risparmi, ma erano abituati e riconoscevano i delinquenti.
Erano avvezzi al buio come noi lo siamo alla menzogna, se riuscissimo a uscirne saremmo quasi accecati dalla bellezza esterna.
Anche i taglialegna cominciavano a tornare dai boschi, alcuni si accordavano coi falegnami per costruire tavoli e comprarli ad un buon prezzo.
Alcuni pazzi valutavano persino la vita chiedendo riscatti, minacciando, terrorizzando. C'era chi mostrava tutti i suoi averi solo per fare invidia e i miei abiti sacerdotali in confronto erano ben poca cosa.
Le cose più preziose in realtà non hanno un prezzo e non si possono rubare, sono le più vere.
Respiro, guardo il cielo, ascolto lo scandire del tempo, mi disseto, fantastico, amo, sogno, vivo... nessuno mi chiederà mai un soldo per tutto questo ...ma di tutti quegli uomini io ero la più ricca.

Morea

Mor
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