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L'abito non fa il monaco
Monday, 10 October 2005
Vi racconterò del viaggio a Roma più dettagliatamente in altra sede, sarebbe troppo lungo scrivere tutto qua e non ho ancora le foto scattate dagli altri.
Mi limiterò a parlare del viaggio di ritorno perchè credetemi merita l'appellativo de "Il viaggio della speranza".
Ore 17:50, stazione Termini, i nostri 5 intrepidi amici (Boltrino, Tonia, Alessandro, Elena e la sottoscritta), cercavano di acquistare il biglietto per l'eurostar delle 18:30. Tutto esaurito.
Replay.
Ore 17:50, stazione Termini, i nostri 5 intrepidi amici cercavano di acquistare il biglietto per l'eurostar delle 19:30. Tutto esaurito tranne un posto.
Replay.
Ore 17:50, stazione Termini, i nostri 5 intrepidi amici cercavano di acquistare il biglietto per l'intercity delle 18:47. Tre posti disponibili in uno scompartimento, due in un altro. Acquistati.
Dopo un'enorme corsa sul binario, finalmente abbiamo trovato i nostri sedili prenotati, i nostri compagni di viaggio erano: una ragazza cecoslovacca (carinissima e molto gentile), un napoletano e due palestinesi.
Uno di questi due ragazzi ha avuto l'ottima idea di perdere il passaporto a Roma in stazione, quindi assieme all'amico sono andati dal capotreno.
Mentre leggevamo allegramente i nostri giornaletti e facevamo ascoltare canzoni del Trio Boltri a questa pazientissima cecoslovacca, un tipo alto e dai lineamenti albanesi è entrato nello scompartimento dicendo "Dove? Loro.. no?".
Il Boltrino ed io abbiamo tentato di spiegargli, con poco successo, che sarebbero tornati di lì a poco, ma questo soggetto continuava ad entrare ad intervalli di un quarto d'ora con un fare sempre più insistente.
Accanto a lui nel corridoio c'era un ragazzo sordomuto che è sceso a Orte.
Al che è rientrato l'amico di quello che aveva perso il passaporto prendendo di corsa un giubbotto senza dare spiegazioni.
Dopo una mezzora il ragazzo (quello presumibilmente albanese) è tornato alla carica spalleggiato da altri più e meno giovani dicendo "quello di chi è?" indicando il bagaglio del palestinese.
E noi "boh è dei due ragazzi che sono qua, vai via", ma lui imperterrito "no! Loro giù! Loro scesi dal treno! Lì c'è bomba se loro scesi! Loro mulatti!".
Panico. Panico totale.
Il Boltrino e la ragazza cecoslovacca stavano lasciando lo scompartimento quando mi è venuto un flash e li ho fermati dicendo che secondo me questi albanesi volevano farci uscire dallo scompartimento per prendere i nostri bagagli e filarsela, perchè erano in troppi a guardarci e a tenerci d'occhio da troppo tempo".
Mentre tutto questo succedeva è tornato l'amico di quello che aveva perso il passaporto e si è seduto serenamente al suo posto.
Sconcerto.
"What's the problem?" mi ha detto "Who are they?"... Il Boltrino ed io ci siamo guardati e abbiamo cercato di buttar fuori sto branco di persone che cercava di entrare per aprire quel bagaglio maledetto, sembravano non capire, ma piano piano, uno alla volta spiegavamo loro che era tutto ok e che dovevano andarsene, ma con scarsi risultati.
Il ragazzo palestinese ci ha raccontato in inglese di essere in viaggio per andare a presenziare a una conferenza della quale ci ha mostrato l'invito, rassicurandoci.
Una ragazzina dopo poco ha riaperto lo scompartimento e mi ha detto "monaco.. usate..."; furibonda e snervata le ho urato "BASTAAAAAAAAA!!!!!!!", mi ha guardata un po' dispiaciuta e se n'è andata dopo che il Boltrino le ha bellamente chiuso in faccia la porta a vetri scocciatissimo.
...
La scena si è spostata nel cervello di Morea, dove molti neuroni correvano impazziti da un lato all'altro della testa con fogli in mano e catenine del rosario.
Uno dei neuroni ha prenso un fischietto e ha creato il silenzio "FRRRRRRRRRRRRRRRRR!". Tutti si sono bloccati.
Presa di coscienza di vari elementi concordanti: il ragazzo sceso a Orte, il presunto albanese che parlava poco e strano, la ragazza che parlava a sprazzi.. erano una colonia di sordomuti in vacanza.
La ragazzina voleva dire "L'abito non fa il monaco scusateci tanto"
La scena è tornata allo scompartimento, dove l'adrenalina pian piano scemava.

"Oddio ho urlato Bastaaaa a una ragazzina sordomuta che si stava scusando con me!"
Siamo esplosi in una risata colossale liberatoria sia per esserci resi conto che non c'era nessuna bomba, sia per aver realizzato che non erano degli albanesi delinquenti. ^^;;;;
A parte il fatto che Elena aveva portato con sè solo il biglietto con i posti prenotati e non quello da 60€ rischiando una multa colossale, tutto è terminato "bene", e siamo tornati alle nostre accoglientissime casette.
Credo che non ci scorderemo per un bel po' questo viaggio della speranza, eh Boltrino? ^^;;



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