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Stelle su Atlantide (Tonza)
“La Signora delle Acque sembra messa in ombra dall’imminente arrivo di una creatura dell’oscurità e… uhm…forse potrei sbagliarmi, Maestro mio, ma pare anche che le stelle si stiano allontanando, come se la stessero abbandonando…ma…sarebbe terribile!!”
“La Signora delle Acque sembra messa in ombra dall’imminente arrivo di una creatura dell’oscurità e… uhm…forse potrei sbagliarmi, Maestro mio, ma pare anche che le stelle si stiano allontanando, come se la stessero abbandonando…ma…sarebbe terribile!!”
Sospirando il Maestro alzò lo sguardo finora tenuto dolcemente su una delle sue più dotate allieve e parlò: “Maylyn, sai sempre stupirmi. Non tutti sarebbero stati in grado di tradurre così precisamente un pensiero del cielo così gravoso…Come ben sai, la Nostra Signora veglia sul nostro popolo attraverso molte forme. Spesso ci investe benevola della sua preziosa pioggia in grado di far crescere ciò che coltiviamo con grandu cura, altre volte ci permette attraverso le sue lacrime di nascondere le nostre e ci dona serenità ma sa anche infliggerci tristezza e dolorosi pesi al cuore nel caso in cui il nostro operato ha generato del male… Noi dobbiamo tutto a lei poiché l’acqua è la vita…il nostro stesso corpo è permeato dalla sua potente energia.”
“Sì maestro, certamente. Si tratta di una delle prima vostre lezioni!”
“Esattamente mia cara” disse con la consueta calma che lo caratterizzava “vedo con piacere che hai interpretato con saggezza questa raffigurazione astrale. Sono felice dei tuoi miglioramenti, ti stai applicando agli studi con grande devozione…vedrai che ne avrai merito.” “Grazie Maestro” Maylyn abbassò il campo giungendo le mani in segno di rispetto “ma desidererei porvi una domanda, se mi è concesso…”
“Coraggio, Maylyn, esponimi i tuoi dubbi anche se penso di conoscere già il quesito che mi vorrai porre” disse allargando la bocca in un comprensivo sorriso.
“Maestro, mi chiedevo se questa composizione astrale, mostratasi quasi cent’anni fa, e la sua relativa interpretazione si fosse rivelata corretta e se le Tenebre avessero osato davvero circondare o allungarsi sulla Nostra Signora…”
Il Maestro sospirò, forse addolorato dalla richiesta della giovane allieva o, più probabilmente, perché aveva immaginato già all’inizio della lezione di dover affrontare quell’argomento che lo aveva sempre sgomentato…
“E sia, giovane allieva, forse è davvero giunto il tempo di iniziare a parlare di ciò che è stato nel passato dei nostri Templi e dei nostri Sacerdoti…”

“Circa centro anni fa, della data precisa si è perso traccia, il culto della Signora delle Acque era già molto vivo e i Sacerdoti di più alto rango vivevano isolati per amplificare al massimo il potere delle loro preghiere e delle loro meditazioni. Le loro erano povere abitazioni di legno tutte con vicini dei corsi d’acqua, dei laghi o lo stesso mare che quasi interamente circonda le nostre terre. Avevano un piccolo orto da coltivare per il loro parziale sostentamento e conservavano diari in cui giorni per giorno lodavano la Signora e annotavano tutte le formazioni celesti che riuscivano ad esaminare ed interpretare. I contadini e alcuni lavoratori impiegati presso l’unico Tempio allora esistente in Atlantide spesso portavano ai Sacerdoti in isolamento formaggi, latte e frutta come doni per le loro costanti preghiere e benedizioni. Sfruttando queste persone, gli Amministratori del Tempio avevano la possibilità di essere messi al corrente delle premonizioni e degli studi sulla natura che venivano alacremente portati avanti, in ogni giorno dell’anno, e in ogni stagione. Queste notizie, questi libri, venivano annotati e raccolti in libri come questo che stiamo esaminando, Maylyn. Ti rendi conto dell’imporanza del lavoro dei Sacerdoti di allora? Dai loro studi, infatti, nacque l’amore per la natura e, in particolare, per l’acqua e per il cielo che tutti noi umili devoti della Signora portiamo nei nostri cuori. Venne però una settimana in cui il flusso degli scritti dei nostri Sacerdoti si interruppe bruscamente e inspiegabilmente, nell’arco di pochi giorni, coloro che si recavano fuori dal Tempio non riuscirono più a trovare traccia della presenza dei nostri eremiti se non i loro vestiti sparsi in maniera disordinata all’interno delle piccole casette. Sin da subito fu scartata l’oltraggiosa idea di una loro fuga: erano tutte persone che avevano trovato la loro pace interiore e che si dedicavano anima e corpo alla meditazione e alla preghiera. Piuttosto, si sparse tra la gente e tra i Sacerdoti che vivevano al Tempio - per istruire i giovani allievi e per portare cure e conforto alla popolazione di Atlantide – la paura di qualcosa di orribile e intangibile in grado di distruggere le anime e i corpi dei fedeli. Questa teoria era avvalorata dall’ultima premonizione che era giunta al Tempio: proprio quella sulla quale io ti ho fatta studiare oggi… I Sacerdoti del tempio si riunirono più e più volte vegliando notte e giorno per pregare per i loro compagni e per aiutarli a giungere alla Pace Eterna, dove la Nostra Signora veglia sulle loro benevoli anime. Il terrore e lo sgomento presero a spargersi come muffa pronte a divorare i cuori degli abitanti di Atlantide. Dopo giorni e giorni di interpretazioni notturne delle stelle, dodici dei nuovi e giovani Accoliti si proposero di raggiungero le dodici abitazioni più vicine dei Sacerdoti scomparsi e di prendere il loro posto scendendo in meditazione e preghiere costanti per resistere a queste forze del male. I Sacerdoti più anziani apprezzarono la loro volontà ma si rifiutarono di esporli ad un rischio così grande senza prima consultare l’Oracolo. Solamente una volta all’anno, come ben sai mia cara Maylyn, ci è concesso di disturbare la Signora implorandola di ricevere da lei un segno. Dopo la notte di veglia comune, l’Oracolo ci venne mostrato: la pioggia iniziò ad abbattersi con forza sulla terra e da alcuni rami di piante ormai secche, apparvero dodici germogli. I saggi capirono subito che questo era un segno di incoraggiamento della loro Signora. Non dovevano abbattersi e rinchiudersi nel Tempio per cercare di proteggersi perché altrimenti si sarebbe interrotta la protezione su tutto il territorio che era sempre stata assicurata dagli eremiti.
 Così fu, e i Dodici furono benedetti dai saggi anziani e dalle preghiere della folla speranzosa.
I Dodici partirono e resistettero.
Cosa ha insegnato questo ai nostri Fedeli? A resistere alle paure e all’ignoto a non arrendersi davanti a niente e a dedicarsi anima e corpo agli altri e alla natura. E spero che anche tu abbia capito la morale perché questa è una lezione importante per tutti noi…”

“Per oggi abbiamo finito Maylyn. Puoi andare a giocare finalmente” disse docilmente il Maestro.
La ragazzina si inchinò, ringraziò e salutò a mani giunte il suo Mentore.
Aveva imparato tanto dalla lezione di quel giorno e se ne andò correndo nel lussureggiante giardino del Tempio, felice e colma di gioia perché aveva imparato di quale grande potere è dotato ognuno di noi.

Così il prezioso libro venne chiuso dalle delicate mani del Saggio. I
n quel libro erano contenute le più importanti premonizioni riguardanti la divinazione del firmamento che, dolcemente e teneramente, veglia sulle placide notti degli abitanti di Atlandide.
 
Plesea
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